sabato 18 settembre 2010
The Cove (Louie Psihoyos, 2009)
Genere: Documentario
Durata: 92’
Questo non è un film horror. E’ molto peggio. Ogni anno, tra settembre e marzo, nella baia di Taiji (Giappone) i pescatori del luogo catturano un tot di delfini da vendere ad emissari-ammaestratori spediti da tutti delfinari del mondo. I delfini scartati, perché per nulla somiglianti a Flipper, vengono radunati nella spiaggia adiacente, detta Il Covo, ove i pescatori provvedono letteralmente a sterminarli. Ne muoiono 23mila l’anno. Una mattanza a cui cerca di porre un freno Ric O’Barry, addestratore in tenera età proprio sul set di Flipper, passato dall’altro lato della barricata dopo aver assistito al “suicidio” di un delfino che nottetempo smise di respirare tra le sue braccia (il respiro per i delfini è un gesto volontario). Ric ci mette il cuore creando un equipe composta da atleti esperti in tutti i campi: da una coppia di sommozzatori ad alcuni tecnici capaci di infilare una telecamera HD in una simil-roccia. E non fa niente se l’ex addestratore di Flipper sia bandito dal congresso annuale tenuto da esponenti provenienti dall’intero globo, dove il Giappone, rappresentato da un personaggio di raro squallore etico, fa la parte del leone fuorviando norme fuorviabili e corrompendo, in cambio di voti, paesi sconosciuti ai più quali Dominica e altri la cui esistenza ignoravo sino ad ora. In più, quale fattore deterrente a tale scempio, ci sarebbe un reale rischio per la salute del popolo nipponico. La carne di delfino contiene una percentuale di mercurio dannosissima per le donne in stato di gestazione. Quella che potrebbe sembrare una semplice teoria è in realtà un dato di fatto testimoniato da una Sindrome che, in tempi non sospetti, colpì svariate città causando disturbi di natura psicofisica a un elevato numero di bambini (qui le parole di un padre distrutto straziano il cuore). E quindi risulta ancora più sconcertante l’idea del sindaco di Taiji di distribuire gratuitamente carne di delfino nelle mense scolastiche, per ricordare alla plebe che mangiare delfini è un’abitudine alimentare la cui tendenza nessun occidentale potrà invertire. Insomma i fattori per lo stop al massacro sussistono e sono innumerevoli. Ma a parte qualche illustre licenziamento non è cambiato nulla. Cinematograficamente qualche passaggio retorico c’è (delle canzoncine “tipiche”) ma nulla in confronto al messaggio ambientalistico inviatoci da O’Barry. Se avete qualche dubbio rivedete all’infinito quegli ultimi maledetti 4 minuti fin quando quel mare rosso sangue non vi entrerà nella testa tormentando i vostri sogni. Non c’è peggior incubo della realtà. Nessun essere vivente merita di morire in quel modo, che sia un delfino o un maiale. Come ci ricorda la nomenclatura finale la mattanza riprenderà a settembre. Almeno ché noi non la fermiamo. O almeno ché non la fermi tu. Voto: 9
Indirizzi internet di riferimento: takepart.com/thecove www.opsociety.org
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Ciao Giovanni, come va?
RispondiEliminaGrazie per aver recensito questo film, ne ho sentito parlare ma fin'ora non ho avuto il coraggio di guardarlo. Purtroppo in questi giorni ho dovuto sopportare l'approvazione della legge vergogna sulla vivisezione al parlamento europeo (tra i vergognosi firmatari italiani c'è addirittura Iva Zanicchi, record per assenteismo, proprio alla legge peggiore doveva risvegliarsi la str..), cmq Sonia Alfano si sta battendo per vedere se si può fare ancora qualcosa. Per chi vuole saperne di più c'è il sito della LEAL http://www.leal.it/ (dove si possono pure fare adozioni a distanza e non ;D ).
Cmq, cambiando argomento, volevo dirti che dal 30 settembre a 9 gennaio ci sarà una mostra al Museo del Cinema di Torino intitolata "Diversamente vivi. Zombie, vampiri, mummie, fantasmi". Facci un pensiero ;) http://www.museonazionaledelcinema.it/mostre.php?id=57
A presto, Giada.
Cioè la mostra per me!!!! purtroppo in questo periodo lavoro ma dal primo al 9 gennaio posso farci davvero un pensiero...
RispondiEliminaPer quanto riguarda The Cove dovevo per forza recensire quel film dato ke ciò ke ho visto difficilmente se ne va dalla testa...credo ke si debba davvero fare qualcosa...non solo per i delfini ma per tutti gli animali...è brutto sentirsi impotenti...