sabato 4 settembre 2010

Ombre dal passato (Masayuki Ochiai, 2008)



Cast: Joshua Jackson, Rachael Taylor, Megumi Okina
Genere: Horror ParaOrientale
Durata: 85’
Paese: Usa
Titolo originale: Shutter

Avevo una stima di Pacey – Joshua Jackson ai tempi del liceo; quando stringeva fragorosamente la mano a quel romanticone fallito di Dawson, giurandogli amicizia eterna, mentre con l’altra mano gli soffiava e trombava la relativa ragazza dei sogni, Joey; il tutto, la promessa e il furto, con la medesima e arguta faccia da culo. In fondo noi ragazzini privi di tatto, invidiosi e goduriosi nel vedere capitolare i fragili sentimenti di Dawson esplodevamo in un boato di gioia dinanzi a cotanto cinismo. Pacey era il silenzioso e bastardo paladino inviato nel nostro tubo catodico con l’unico intento di gabbare quei trasognanti studenti dediti al culto dell’ars amandi, nella sua accezione più tenera. Pacey, lo sterminatore dei buoni di cuore. Pacey, il ragazzo nel quale tutti vorremmo reincarnarci. Pacey, personaggio che avrebbe meritato come minimo uno spin-off. Non è andata purtroppo così. Joshua Jackson un’uggiosa sera di marzo è uscito di casa e ha deciso di cimentarsi con il cinema, e in particolar modo con l’horror (Cursed – Il maleficio, Urban Legend), scoprendo sulla propria pelle che dinanzi a lupi mannari, leggende metropolitane e fantasmi cinesi fare il Pacey non funziona più. Assumere la consueta faccia da schiaffi aspettandosi un tornaconto di natura sessuale nel nostro amato genere appare totalmente fuori luogo. Pacey, sorry Joshua Jackson, dimostra tale teorema anche in questo film, remake Usa di un horror thailandese firmato da un regista giapponese (non è una barzelletta), dove interpreta un fotografo in viaggio di lavoro a Tokyo con la consorte (Rachael Taylor). Le ombre dal passato (traduzione all’italiana di Shutter) sono quei simpatici spiritelli che fanno capolino nelle istantanee messe a segno dalla coppietta. In particolar modo c’è un fantasma che sembra accanirsi sui due, una ragazza dal misterioso passato in cerca di vendetta e/o attenzione (il dilemma amletico degli horror orientali). Chi sarà mai?; se siete attenti lo capite dopo 10 minuti. Se siete distratti dopo 30. La trama sarebbe sulla carta interessante, il film è su celluloide una merda. Pleonastico raccontarvi gli effetti speciali inutili e quel senso di monotonia arrecato dalle continue apparizioni dell’entità. Superfluo elencarvi le scene scult (il fantasma scovato a suon di flash) o i cliché del genere (il riflesso nel vetro del treno). Banale star qui a dirvi che la sceneggiatura (con gli stessi snodi narrativi di The Ring) zoppica vistosamente e va a impantanarsi in un irritante tedio che a confronto di tensione Riflessi di paura con Kiefer Sutherland fa la figura di Full Metal Jacket. Insomma di pregi neanche l’ombra; né dal passato, né dal presente. Un solo consiglio può tornar utile: attenzione alle donne che frequentate, occhio quando dovete mollarle, possono restarvi sul groppone per tutta la vita. Voto – 4.

Se qualcuno di voi in ascolto ha la sfortuna di vedere questo film può gentilmente spiegarmi il senso dell’urlo straziante all’apparire dei titoli di coda????? Grazie!

1 commento:

  1. non l'ho visto ma ricordo con malcelata ilarità 'Cursed il maleficio' con la scena top del lupo mannaro che faceva il dito medio. CULT

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