mercoledì 2 giugno 2010
The House of the Devil (Ti West, 2009)
Genere: Horror
Durata: 90’
Prod: Usa
Ancora Ti West e ancora ottimo cinema. Dai corridoi infetti di Cabin Fever 2 al vuoto pneumatico di una bella villetta il passo è breve. Samantha è una giovane e timida fanciulla a caccia di un lavoro remunerativo che le possa far racimolare un tot di soldi per fine mese; l’occasione giunge puntuale affissa alla bacheca universitaria. Cercasi babysitter. Lei accetta senza esitazioni. L’uomo deciso a offrirle l’incarico è però un misterioso vecchietto che non tarda a rivelare la reale entità di tale temporaneo impiego: Samantha infatti non si occuperà di un piccolo frugoletto bensì di una anziana signora relegata in una delle svariate stanze collocate al secondo piano. Lauta ricompensa e tempo esiguo; appena 4 ore. Chi non accetterebbe? Samantha dopo aver salutato i gentilissimi signori Ulman si piazza sul divano con l’unico intento di bivaccare per l’intera serata attendendo, come il resto del mondo, l’eclisse lunare che avrà il suo compimento allo scoccar della mezzanotte. Una seratina niente male. Peccato che i proprietari di codesta casa (supportati da un essere immondo e un similboscaoiolo bifolco) siano dei matti satanisti pronti a fecondare la donna nel nome del diavolo! Ti West la sa lunga perché tiene alto il ritmo senza fare praticamente una mazza; adotta il postulato sul quale si fonda l’intero cinema horror ovvero costruire la suspense nascondendo più che mostrando. L’angoscia si cela tra gli anfratti di un luogo familiare, oltre quella porta chiusa a chiave, dietro una tenda merlettata; la teoria dello sfrondamento presente anche nel piccolo capolavoro qual è Them. The House of the Devil con un po’ di fantasia è una sorta di prequel dell’intera saga di Omen che ci spinge a supporre che in quel pancino sciorinato nel finale possa esserci proprio il malefico Damien, il nuovo Anticristo. Voto – 7.
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