Cast: Sara Paxton
Genere: Horror
Durata: 103’
Paese: Usa
Voto: 4.5
Tanto atteso come il primo K.O. della Juventus in campionato ecco giungere l’agognato passo falso di Ti West che, dopo il delizioso Cabin Fever 2 e l’essenziale The House of the Devil, sceglie di suicidarsi artisticamente smentendo chi aveva visto in lui la scintilla prometeica dell’originalità. Claire (Sara Paxton), assunta dall’amico Luke, è la nuova receptionist dello Yankee Pedlar, albergo i cui vanti sono il minor numero di clienti al mondo e la presenza del fantasma di Madeleine O’Malley, morta e seppellita in cantina, sulla cui leggenda Luke ha allestito un blog, ammaliante quanto il maestro Yoda, al fine di pubblicizzare il proprio hotel. Abbindolata dal mito della casa infestata Claire, per uccidere la noia che attanaglia lei e noi spettatori, si lancia in mirabolanti (dove mirabolanti sta per pallose) indagini personali. Dopo 85 minuti da eutanasia - neanche l’apparizione di un’attrice sensitiva riesce a rompere il tedio che scorre a fiotti - il regista getta nella mischia tutti gli elementi horror sino ad allora suggeriti dimenticandosi che al mondo esiste qualcosa che si chiama connessione logica; l’esito è semplicemente patetico. L’ironia tipica di Ti West non manca e qui trapela copiosamente nel ruolo da imberbe deficiente di Sara Paxton (per stupidità versione 1.1 di Paris Hilton) ma è lungi dall’essere quella grottesca ammirata in Cabin Fever 2. Di The House of the Devil West importa invece il sapore dell’attesa che qui resta semplicemente attesa, senza mai esplodere, e pertanto meschina in quanto scevra del suo fine ultimo. Film orrendo, che vorrebbe essere dark comedy e conservare i canoni base dell’horror, non riuscendo a centrare nessuna dei due obiettivi. Insomma il regista americano aveva intenzione di prendere due piccioni con una fava ma, morale della favola, come si dice a Napoli ha perso Filippo e tutto il panaro. Voto: 4.5.
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