Cast: Keanu Reeves, Jennifer Connelly, Kathy Bates, John Cleese
Genere: Fantascienza
Durata: 103’
La Terra ha vita breve. Questo è il messaggio che da anni aleggia nei “migliori cinema” del nostro pianeta. 2012 (Roland Emmerich), il più recente tra gli epitaffi scalpellati su antiche e mal interpretate profezie, sarà il primo a cadere nel dimenticatoio tra i rimasugli di The Core e la cenere del ciclo Alta Tensione di Canale 5. Ultimatum alla Terra no. Remake del cult by Robert Wise, mi era stato sconsigliato nottetempo per la sua anonimia visiva. Alla domanda “come è stato questo film?” seguiva un agglomerato di eh, mah, boh, non lo so. Pian piano analizzando le espressioni, in allegato ai suddetti intercalari fonetici, ho appreso che c’era qualcosa di fondo, un verme untuoso che mi suggeriva di ripescarlo. E la risposta è giunta lapalissiana; il film di Scott Derrickson (The Exorcism of Emily Rose) non fa casino. I momenti puramente action sono rari quanto le interpretazioni di rilievo dei fratelli Baldwin. Nessun inseguimento in auto tra grattacieli caracollanti, nessuna Statua della Libertà che va a muro contro un’ondata di tsunami e nessun John Cusack con capelli scompigliati da un tornado. Una catastrofe col silenziatore. E un messaggio allarmante che veste i panni di un serafico eco-salvatore (Keanu Reeves): bisogna salvare la Terra. Da chi?? Dall’uomo. Voto - 7
sabato 19 dicembre 2009
domenica 6 dicembre 2009
Riflessi di paura (Alexandre Aja, 2008)
Cast: Kiefer Sutherland, Paula Patton, Amy Smart
Genere: Horror (?)
Durata: 101’
“Attenzione all’interno di questa sala saranno proiettate immagini nelle quali compare Kiefer Sutherland”: questo dovrebbe essere il vessillo affisso all’ingresso di tutti i cinema i quali abbiano il coraggio (e avranno) di mettere in contatto l’attore del serial 24 con la gentile clientela. E’ un odio a pelle? Dettato dai pregiudizi? No. Basta soffermarsi a contemplare quella faccia da cane bastonato. Scoccia dopo appena 5 minuti. Dopo 10 risulta irritante. E’ assurdo che un attore che possieda la stessa vivacità fisionomica del Monumento ai Caduti continui ad allietarci anche sul grande schermo. Esistono attori nati per recitare in telefilm, serial, fiction e sit-com. Beh, Kiefer Sutherland è uno di quelli. Don Siegel disse di Clint Eastwood che avesse soltanto due espressioni; una col cappello e una senza cappello. Kiefer Sutherland è dotato di un’unica e sempiterna espressione dipinta sul volto, che, riassunta con 5 parole, decanta: “Ma dove cazzo sono capitato?”. E’ la stessa domanda che si pongono i poveri spettatori colpevoli (ma non sapevano che c’era Kiefer) di aver scelto un suo film. In questo caso ci ha messo del suo anche Alexandre Aja bravo nell’ illudere i cinefili con il tanto discusso Alta Tensione ma addirittura eccezionale nel fugare con questo bidone tutti i dubbi sulle sue capacità. Di storie su vecchie maledizioni e su entità alberganti in specchi infrangibili ne abbiamo piene le tasche; e non mi soffermo sugli effetti digitali e sul finale obbrobrioso. Inserite al mix quel bel faccino del meno riuscito dei fratelli Sutherland e allora avrete 100 minuti di tempo libero per interrogarvi sul senso della vita. Voto – 3.
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